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L’autostrada Broni-Pavia-Mortara
Il progetto definitivo e l’illegittimità della procedura

CARLO LUCA COPPINI*

Le aree agricole che verranno espropriate per la realizzazione della tratta lombarda dell’autostrada Pavia – Broni – Mortara raggiungono i 6,5 milioni di mq di superficie. Gravissime saranno le ripercussioni sul terreno coltivato e sull’economia locale. In cambio di che cosa, non si sa!

Con questa esclamazione il giornalista Luigi Corvi (in Corriere della Sera, 30 marzo 2012, pag. 14) – prosegue il dibattito avviato più di cinque anni or sono, allorquando i cittadini delle aree interessate dalla tratta autostradale venivano interpellati per presentare le proprie osservazioni al progetto preliminare dell’opera.

Le osservazioni potevano riassumersi in alcuni punti essenziali che, ancora oggi, contraddistinguono: A) l’incertezza della previsione dei costi e dell’utilità dell’opera, nonché B) i diversi danni che l’opera procurerà.

A – Quanto alle diverse incertezze che l’opera è destinata a generare, è possibile collegarsi ad un recente scritto di Luca Pardi (membro CNR e Presidente dell’ASPO Italia – Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio) sul tema delle grandi infrastrutture di trasporto che anima le discussioni sull’utilità di strade, autostrade, metropolitane, alta velocità. In particolare, l’autore ha riferito i risultati di una ricerca di Bent Flyvbjerg della Said Business School dell’Università di Oxford che ha esaminato il caso di 258 grandi progetti infrastrutturali nel campo dei trasporti (ferrovie, ponti e gallerie, strade) in 20 Nazioni distribuite in ogni parte del mondo (cinque continenti). La ricerca mostra che le previsioni dei costi sono regolarmente sottovalutate e le stime dei benefici vengono regolarmente sopravvalutate. Si tenga conto di questi risultati ogni volta che sentirete un tecnico o un politico parlare di rapporto costi/benefici per una grande infrastruttura: con riferimento all’opera di cui si parla, ecco le dichiarazioni del Presidente del CDA della società Bro.M riportata dall’“Informatore Vigevanese” in data 3 novembre 2011: “…La faccenda – ha spiegato Belloni – è che questo (Broni-Pavia-Mortara) diventerà un corridoio alternativo dall’Est Europa al Monte Bianco. Qui viaggeranno traffici internazionali che saranno tolti dall’intasamento di altre strade”.
Il valore medio del costo viene misurato a prezzi costanti calcolati alla data della decisione di costruire l’infrastruttura. Risultato: 9 progetti su 10 superano i costi preventivati.
–   Il superamento dei costi si verifica in tutte le 20 nazioni esaminate.
–   Il superamento dei costi è costante nel periodo di 70 anni esaminato nello studio; la stima dei costi non è migliorata nel tempo. Un dato interessante riguarda invece le previsioni della domanda di trasporto per ferrovie e strade. Lo studio su questo aspetto dei grandi progetti che riguarda ovviamente il lato dei benefici previsti è stato condotto su 208 progetti in 14 nazioni di cinque continenti.
–    84% dei progetti ferroviari sbagliano per più del 20%
–   9 su dieci progetti ferroviari sovrastimano il traffico.
–   50% dei progetti stradali sbagliano per più del 20%.
–   Il numero di progetti stradali che sovrastimano e il numero di quelli che sottostimano il traffico veicolare è circa lo stesso.

–   Nei 30 anni esaminati l’accuratezza non è migliorata.
B – In riferimento ai danni, sono stati evidenziati i pregiudizievoli effetti causati dalla realizzazione dell’autostrada Broni-Mortara sotto il profilo del
1)     Danno patrimoniale (e non) causato dalla vicinanza dell’autostrada alla propria abitazione per l’inquinamento, immissioni rumorose e perdita di valore immobiliare.
2)    Danno patrimoniale causato dalla prevista divisione, apportata dal tragitto autostradale, al proprio fondo agricolo tale da renderne impraticabile la gestione e l’organizzazione, con conseguente nocumento per le imprese agricole.
3)    Danno ambientale causato dall’impatto che la nuova opera produrrebbe sull’ecosistema, il contesto paesaggistico e la qualità della vita dei cittadini residenti nelle zone limitrofe alla futura autostrada.
   
* Avvocato in Milano
 

Pubblicato sull’Osservatorio AmbienteDiritto.it – Greenlex  il 24 maggio 2012